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210683
IDG940603014
94.06.03014 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Martinelli Maiantonietta
Ancora in tema di interposizione illecita e lavoro in cooperativa
Nota a Cass. sez. lav. 7 settembre 1993, n. 9398
Giust. civ., an. 44 (1994), fasc. 4, pt. 1, pag. 1000-1002
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D7401; D775
La giurisprudenza di legittimita' oltre che di merito e' pacifica e costante nell' affermare l' applicabilita' alle societa' cooperative dell' art. 1 l. 1369/1960 e conseguentemente della sanzione legislativa prevista dal medesimo articolo, in forza del quale i lavoratori occupati in violazione del divieto vengono considerati ad ogni effetto alle dipendenze dell' imprenditore interponente. Questo atteggiamento della giurisprudenza appare eccessivamente sbrigativo e categorico alla luce del vivace dibattito dottrinale senz' altro piu' problematico ed articolato e del recentissimo orientamento espresso dal Ministero del Lavoro che esclude senza alcun dubbio l' applicabilita' ai soci lavoratori della tutela prevista dalla l. 1369/1960. Allo stato, pertanto, nonostante il tono sempre piu' perentorio, usato nelle pronunce della Cassazione, il problema resta aperto. E' interessante inoltre sottolineare che nella sentenza in esame, la Suprema Corte, al fine di accertare l' interposizione illecita attribuisce particolare rilievo alle modalita' con le quali i soci della cooperativa di facchinaggio avevano svolto il lavoro loro affidato piuttosto che alla presunzione legale sancita dal comma 3 dell' art. 1 l. 1369 cit.
art. 1 l. 23 ottobre 1960, n. 1369
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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