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| IDG940903244 | |
| 94.09.03244 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Vessichelli Maria
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| Sull' ambito di applicabilita' dell' art. 129 cpv. c.p.p.
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| Osservazione a Cass. sez. III pen. 20 gennaio 1993
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| Cass. pen., an. 34 (1994), fasc. 3, pag. 633-635
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D60411; D6126
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| L' A. rileva il costante orientamento giurisprudenziale, seguito
anche dalla sentenza in epigrafe, che, ai fini della immediata
declaratoria di alcune cause di non punibilita', intende la nozione
di "evidenza" di cui all' art. 129 comma 2 c.p.p. nel senso che in
presenza di una causa di estinzione del reato, per poter adottare una
formula ampiamente liberatoria di merito non e' richiesto che
risultino elementi probatori d' innocenza piu' cospicui di quelli
normalmente sufficienti: e' soltanto necessario che la prova risulti
evidente agli atti, senza alcuna ulteriore indagine. L' A. svolge
alcune precisazioni sulla qualita' e la valenza degli elementi
probatori idonei a giustificare il proscioglimento nel merito in
presenza di una causa estintiva del reato, e sul principio enunciato
nella massima, secondo cui bastano gli "elementi d' innocenza
normalmente sufficienti".
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| art. 129 c.p.p.
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