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| IDG940903252 | |
| 94.09.03252 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Molinari Pasquale Vincenzo
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| Sulla nozione di "luogo di residenza" agli effetti della misura di
cui all' art. 2 l. 1423/1956
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| Osservazione a Cass. sez. I pen. 25 gennaio 1993
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| Cass. pen., an. 34 (1994), fasc. 3, pag. 729-730
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5022; D507; D18711
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| Ai fini dell' ordine di rimpatrio con fogli di via obbligatorio,
previsto dall' art. 2 l. 1423/1956, acquista particolare rilevanza la
determinazione della nozione di luogo di residenza, perche' incide
sulla legittimita' stessa del provvedimento, che puo' essere emesso
solo nei confronti di persone pericolose per la sicurezza pubblica
che si trovino fuori dei luoghi di residenza, ed ha anche riflessi
sulla questione della rilevanza o meno dell' iscrizione anagrafica
ottenuta dopo l' ordine di rimpatrio. La questione sorge nel caso in
cui la dimora abituale di fatto non coincida con l' iscrizione
anagrafica. La massima in commento, pur attribuendo all' iscrizione
anagrafica valore indicativo, tuttavia la considera una presunzione
di rilievo, vincibile soltanto da una piena prova contraria. L' A.
richiama brevemente gli orientamenti della giurisprudenza in materia.
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| art. 2 l. 27 dicembre 1956, n. 1423
art. 43 c.c.
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