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| IDG940903255 | |
| 94.09.03255 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Salazar Lorenzo
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| Tutela penale nei confronti della frode comunitaria: "incontrollabile
frenesia" del nostro legislatore od intervento necessario?
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| Nota a Trib. Lecce 24 novembre 1992
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| Cass. pen., an. 34 (1994), fasc. 3, pag. 752-759
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| D91832; D91811; D530; D51910
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| L' A., premesso un breve excursus relativo alla successione nel tempo
delle diverse norme in materia di frodi comunitarie anteriori al
dicembre 1986, anno dei fatti in contestazione, affronta il problema,
oggetto della sentenza in rassegna, di quale fosse la norma
applicabile alle condotte di frode nei confronti del FEOGA, nel caso
in cui tali condotte apparissero al contempo rivestire gli estremi
degli artifizi e raggiri e dell' induzione in errore costituenti la
condotta tipica del reato di truffa aggravata ai sensi del n. 1 del
capoverso dell' art. 640 c.p. I giudici leccesi, osserva l' A., hanno
aderito all' orientamento della giurisprudenza di legittimita'
favorevole all' applicabilita' della sola l. 898/1986, sul
presupposto che il reato in essa previsto avrebbe costituito figura
speciale nei confronti della truffa, di cui ripeterebbe le modalita'
esecutive della condotta e degli eventi naturalistici, specificando
da un lato gli artifici e i raggiri e, dall' altro, la qualifica
comunitaria dell' ente erogatore dei contributi. L' A. svolge poi
alcune considerazioni relative ai rilevanti sviluppi normativi della
materia successivi al 1986.
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| d.l. 27 ottobre 1986, n. 701
art. 2 l. 23 dicembre 1986, n. 898
art. 61 c.p.
art. 640 c.p.
art. 640 bis c.p.
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