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210933
IDG940903264
94.09.03264 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Taormina Carlo
Autogoverno della magistratura esercizio del potere disciplinare e riforma del C.S.M.
Relazione al convegno sul tema: "Consiglio Superiore della magistratura e difensore delle istituzioni", Universita' "La Sapienza", Roma, 7 dicembre 1993
Giust. pen., s. 7, an. 99 (1994), fasc. 1, pt. 3, pag. 43-49
D0231
Evidenziati vari aspetti del degrado dell' amministrazione giudiziaria, sul piano qualitativo e sul quello quantitativo, l' A. affronta il tema delle conseguenze che se ne dovrebbero trarre sul piano delle responsabilita'. Sostiene che il Cons. Sup. Mag. e' venuto meno al suo ruolo istituzionale. Il piu' grave problema che investe il funzionamento di questo organo e' quello della gestione politica del potere di autogoverno, con particolare riferimento al potere disciplinare, effettuato a misura del coloro politico o partitico o, peggio, non esercitato o persecutoriamente esercitato in forza delle medesime valenze. Secondo l' A., sono maturi i tempi per scindere l' autogoverno, con particolare riferimento all' esercizio del potere disciplinare, dallo svolgimento di funzioni essenzialmente politiche e costituzionali come quelle che devono spettare al Consiglio Superiore in quanto garante dell' autonomia e dell' indipendenza della Magistratura rispetto agli altri poteri dello Stato. Viene cosi' prospettata una riforma che preveda il trasferimento alla giurisdizione della Corte di Cassazione del potere disciplinare. Nella prospettiva di una complessiva riorganizzazione della pubblica accusa sono prevedibili conseguenze anche riguardo all' autogoverno del P.M.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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