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21112
IDG811300697
81.13.00697 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
gennari giovanni
dibattito in vista dei due referendum. il compito della chiesa e la scelta sull' aborto.
Corr. sera, an. 106 (1981), fasc. 75 (31 marzo), pag. 6
d51800
l' a. (teologo) osserva che, dal punto di vista della morale cristiana, l' aborto non e' mai ammesso. quindi chi critica la legge 194 perche' consente l' aborto, deve criticare anche la proposta referendaria del movimento per la vita. nel referendum e' esclusa ogni questione di principio, il problema e' puramente pratico. la differenza essenziale fra la legge cosi' com' e' e come sarebbe se passasse il referendum riguarda la decisione di abortire: secondo la legge spetta alla donna, secondo la proposta del movimento per la vita spetta al medico; ma e' la natura, afferma l' a., a stabilire che l' ultima parola spetta alla donna. allo stato spetta solo l' assistenza; se a decidere fosse il medico, scomparirebbe ogni possibilita' di prevenzione, perche' nessuna donna si avvicinerebbe piu' alle strutture sanitarie pubbliche. l' a. ritiene inoltre che non sia possibile scindere fra salute fisica e psichica della donna e sostiene quindi che la legge 194 e' migliore della proposta referendaria. e' vero che bisogna combattere la cultura abortista; ma cio' e' possibile solo affrontando le questioni concretamente, realizzando quelle strutture che assicurino assistenza alle madri e ai loro figli. niente e' stato fatto dai cristiani, e in particolare dalla dc, per combattere l' aborto clandestino.
l. 22 maggio 1978, n. 194
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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