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| IDG940303619 | |
| 94.03.03619 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Cattorini P., Bertoli E., Buzzi F., Gornati R., Lazzarini A., M
orelli D., Spagnolo A.G., Zanchetti M.
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| Indagine sul grado di conoscenza e di valutazione della normativa
italiana in materia di prevenzione dell' AIDS
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| Med. mor., an. 44 (1994), fasc. 2, pag. 273-316
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D18811
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| L' articolo illustra i risultati derivanti dalla somministrazione di
451 questionari a pazienti affetti da "Human Immunodeficiency Virus"
(HIV) ricoverati in reparti di malattie infettive appositamente
attrezzati per la cura dell' AIDS o afferenti ai relativi ambulatori
o day-hospital. In particolare, l' indagine ha inteso verificare tra
le persone intervistate l' effettiva conoscenza, comprensione,
valutazione ed applicazione degli artt. 5 e 6 l. 135/1990 su
"Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro
l' AIDS". Tali articoli, infatti, riguardano le normative sull'
accertamento dell' infezione (art. 5) e il divieto per i datori di
lavoro di svolgere indagini volte ad accertare la sieropositivita'
dei propri dipendenti (art. 6). L' indagine e' stata condotta in tre
ospedali: Centro S. Luigi dell' Istituto Scientifico Ospedale S.
Raffaele di Milano (150 questionari), Policlinico S. Matteo di Pavia
(150 questionari) e Policlinico Universitario "A. Gemelli" di Roma
(150 questionari). Il questionario e' stato strutturato sulla base di
doppie domande: una su cio' che il paziente personalmente pensa
riguardo ai suoi "diritti", l' altra su cio' che il paziente pensa
che la legge preveda. In generale sembra emergere che i soggetti
intervistati sono coscienti di essere persone "infette", pero' in una
comunita' che tende a discriminarli. Non sembrano attendersi,
inoltre, una piena tutela da parte dello Stato anche se rimangono
propensi a collaborare perche' la situazione cambi e sono, comunque,
disposti ad accettare interventi normativi su se stessi a condizione
della non discriminazione e che il loro sacrificio risulti veramente
utile per la prevenzione della diffusione del contagio. Risalta,
infine, l' esigenza di mantenere riservato lo stato di malattia nel
luogo di lavoro.
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| l. 5 giugno 1990, n. 135
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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