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| IDG940603679 | |
| 94.06.03679 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Nappi Giambattista
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| Riflessioni sull' art. 333 c.c.
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| Nota a decr. Trib. Min. Trento 18 febbraio 1993
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| Dir. fam., an. 23 (1994), fasc. 1, pt. 1, pag. 213-217
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D30002; D4410; D4413
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| Il decreto annotato fornisce, secondo l' A., un' interpretazione non
del tutto corretta dell' art. 333 c.c., che prevede una serie di
comportamenti commissivi od omissivi dei genitori, meno gravi di
quelli previsti dall' art. 330 c.c., ma comunque tali da recare
pregiudizio al figlio e in presenza dei quali il giudice puo'
adottare "provvedimenti convenienti" e anche disporre l'
allontanamento del genitore dalla residenza familiare. Tale norma,
nei confronti di genitori legalmente separati e tra i quali sia
pendente il relativo procedimento, segna la zona di confine tra la
competenza del Tribunale per i minorenni e quella del Tribunale
ordinario. L' A. evidenzia come il Tribunale per i minorenni, nel
caso di specie, in cui fra i genitori era in corso un procedimento di
separazione personale, abbia sconfinato nella competenza del
Tribunale ordinario, fungendo da giudice di secondo grado rispetto
alle decisioni da questo adottate in materia di affidamento della
prole.
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| art. 155 c.c.
art. 330 c.c.
art. 333 c.c.
art. 38 disp. att. c.c.
art. 710 c.p.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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