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| IDG940904034 | |
| 94.09.04034 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Colamussi Marilena
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| Riflessioni in tema di natura giuridica e rilevanza probatoria dell'
alibi
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| Nota a Cass. sez. I pen. 18 maggio 1992
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| Cass. pen., an. 34 (1994), fasc. 6, pag. 1597-1602
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| D614; D61406; D0402
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| La sentenza in epigrafe, in tema di valutazione probatoria, focalizza
l' attenzione sull' alibi addotto come argomento di difesa e
rivelatosi sicuramente falso o mendace: secondo la giurisprudenza
consolidata, esso sarebbe qualificabile come indizio a carico dell'
imputato, a differenza di quello mancante oppure fallito, valutabile
come probatoriamente neutro. La dottrina e' divisa fra coloro che
considerano l' alibi una prova evidente, piena e coloro che lo
valutano come indizio negativo, da intendersi come "argumentum
demonstrativum innocentiae". L' A. ritiene piu' corretto collocare l'
alibi sotto il paradigma degli indizi, in quanto "circostanza
affermata per certa o dall' imputato o dal testimone, dalla quale si
puo' trarre per induzione logica una conclusione circa la sussistenza
o l' insussistenza di un fatto da provarsi". L' A. si sofferma poi
sulla particolare cautela richiesta per la valutazione probatoria
dell' alibi e sull' alibi rivelatosi sicuramente falso o mendace.
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| art. 192 c.p.p.
art. 546 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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