| L' A., richiamandosi alle idee di Kai Erickson, secondo cui il
dibattito sulla devianza e' una delle vie attraverso cui le comunita'
ridefiniscono le proprie identita', norme e valori, ritiene che le
attuali proteste contro l' immigrazione in Europa possono essere
interpretate come il dibattito degli europei sulla loro identita' e,
in particolare, sulla questione di un' identita' europea. Negli
ultimi anni l' Europa ha visto un incremento del declino degli Stati
nazionali, l' emergenza della burocrazia e ogni sorta di richieste di
tipo autonomistico ed economicistico. Questi processi di
identificazione culturale non sono stati accompagnati, pero', da un
corrispondente sviluppo di una identita' culturale europea. Tale
situazione e' connessa ad una inadeguata e genuina democrazia
europea, ossia ad un "deficit di democrazia" nella comunita' politica
europea oggi. Ampliando alcuni concetti presentati nel suo libro "The
State of Social Control", l' A. tenta di dimostrare che, secondo la
teoria sociale moderna, da Tocqueville a Durkheim, da Gramsci al
pragmatismo americano, la forma politica democratica e' complementare
ad un alto grado di sviluppo del sistema sociale di comunicazione. L'
A. esamina, quindi, la relazione fra queste idee ed il fenomeno dell'
immigrazione, con riferimento alla Scuola di Sociologia di Chicago e,
in particolare, al lavoro del sociologo e filosofo George Herbert
Mead. In conclusione l' A. analizza l' interrelazione tra federalismo
democratico, comunicazione pubblica e comune identita' europea oggi,
in relazione al ruolo centrale degli immigrati in questi processi.
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