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211736
IDG940904067
94.09.04067 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Fanchiotti Vittorio
La non testimonianza del convivente gay. Diritto alla "privacy" e diritto alla prova: spunti comparatistici sull' art. 199 c.p.p.
Nota a ord. Ass. Torino 19 novembre 1993
Indice pen., an. 28 (1994), fasc. 1, pag. 195-197
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D61461; D95236
Con l' ordinanza in commento, la Corte d' Assise ha riconosciuto il diritto di astensione dal deporre, ai sensi dell' art. 199 c.p.p., al teste, convivente omosessuale dell' imputato. L' A. prende spunto da questa ordinanza per un esame comparato sul trattamento riservato a situazioni analoghe in altri ordinamenti, con particolare riferimento a quello statunitense. Secondo l' A., l' ordinanza rappresenta un ulteriore passo verso un' interpretazione espansiva tendente a valorizzare e tutelare determinati vincoli interpersonali, ignorando, pero', importanti profili "tecnici", come ad esempio la distinzione tra testimonianza a carico e a favore. Sarebbe opportuno, egli ritiene, garantire all' imputato il diritto alla prova testimoniale del prossimo congiunto, limitandone la facolta' di astenersi alle sole dichiarazioni a carico. In questo senso sono orientate le giurisdizioni statunitensi che pur mantengono in vita il "privilege", la cui titolarita' spetta ad entrambi i coniugi, quindi anche all' imputato, consistente nella facolta' di astenersi dal testimoniare contro l' altro coniuge.
art. 199 n. 3 lett. a c.p.p.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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