| Con l' ordinanza in commento, la Corte d' Assise ha riconosciuto il
diritto di astensione dal deporre, ai sensi dell' art. 199 c.p.p., al
teste, convivente omosessuale dell' imputato. L' A. prende spunto da
questa ordinanza per un esame comparato sul trattamento riservato a
situazioni analoghe in altri ordinamenti, con particolare riferimento
a quello statunitense. Secondo l' A., l' ordinanza rappresenta un
ulteriore passo verso un' interpretazione espansiva tendente a
valorizzare e tutelare determinati vincoli interpersonali, ignorando,
pero', importanti profili "tecnici", come ad esempio la distinzione
tra testimonianza a carico e a favore. Sarebbe opportuno, egli
ritiene, garantire all' imputato il diritto alla prova testimoniale
del prossimo congiunto, limitandone la facolta' di astenersi alle
sole dichiarazioni a carico. In questo senso sono orientate le
giurisdizioni statunitensi che pur mantengono in vita il "privilege",
la cui titolarita' spetta ad entrambi i coniugi, quindi anche all'
imputato, consistente nella facolta' di astenersi dal testimoniare
contro l' altro coniuge.
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