| l' a., nella cosidetta "proposta visentini" su un governo che non sia
diretta espressione dei partiti, ravvisa l' inizio di una compresenza
e di una separazione di due momenti essenziali della dimensione
politica: quella dello stato e quello del "partito". alla necessita'
di mantenere contemporaneamente in atto, e debitamente distinti
questi due momenti della politica, sostiene l' a., e'
"strutturalmente" interessata la classe operaia. la "proposta
visentini", infatti, liberando la dimensione dei partiti sia da ogni
stretta uniformita' alle esigenze specifiche del governo, e quindi
dello stato, sia da ogni indebita e distorcente "occupazione diretta"
del potere, li restituisce pienamente alla loro peculiare e
inderogabile funzione di organi della dinamica sociale, di
suscitatori continui di nuovi e piu' progrediti equilibri nel paese
e, quindi, all' interno delle istituzioni. la proposta, percio',
afferma l' a., della classe operaia.
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