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Documento


21250
IDG811300835
81.13.00835 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
gatti adolfo
ma chi difende il vecchio beccaria?
Repubblica, an. 6 (1981), fasc. 65 (18 marzo), pag. 6
d5031
l' a. ritiene che, nel dibattito sulla pena di morte, non si possano distinguere 2 schieramenti contrapposti, quanto piuttosto 2 momenti del pensiero e della storia dell' uomo: quello barbarico e quello civile. deve essere chiaro che richiedere oggi il ripristino della pena di morte equivale a sostenere il peggiore oscurantismo e il ritorno a pratiche ormai rigettate dalla coscienza civile e democratica. e' ormai profondamente acquisito il principio secondo il quale la comunita' possiede il diritto di sottrarre all' individuo soltanto cio' che essa stessa gli ha dato e, quindi, in nessun caso la vita. al di la' dei discorsi sui principi, va comunque fatto appello all' esperienza che dimostra come la pena di morte non serve a ridurre la criminalita'. ma se pure, per ipotesi, la pena di morte possedesse la capacita' d' intimidazione che la realta' le nega, egualmente le si dovrebbe opporre un rifiuto.
art. 27 cost.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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