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| IDG940706030 | |
| 94.07.06030 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Corti C.
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| Prelazione agraria (Domanda di retratto da parte del proprietario
confinante e requisito soggettivo)
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| Nota a Cass. sez. III civ. 4 dicembre 1993, n. 12023
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| Riv. dir. agr., an. 73 (1994), fasc. 2, pt. 2, pag. 131-133
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D91612; D9125
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| La sentenza, occupandosi dell' accertamento della sussistenza della
qualifica di coltivatore diretto, ai fini del requisito soggettivo
per l' esercizio del diritto di prelazione del confinante, ritiene
che e' irrilevante, per il calcolo del terzo della forza lavoro
necessaria, l' ausilio del nucleo familiare se occasionale e non
continuativo o abituale. Secondo la Cassazione, inoltre, "il fatto
che il periodo utilizzabile durante l' estate non puo' essere
superiore a quello spettante per ferie in forza del rapporto di
lavoro non ammette prova contraria, specie se si consideri che le
giornate lavorative utili debbono comunque necessariamente essere
ripartite, per conseguire effetti pratici, in tutto l' arco dell'
anno". La pronuncia afferma inoltre che il possesso del requisito
soggettivo di coltivatore diretto non e'sufficiente sussista al
momento della pronuncia della sentenza, bensi' e' necessario sia
presente gia' al momento della vendita, integrando un elemento della
fattispecie costitutiva del diritto di prelazione e del conseguente e
successivo diritto di riscatto. L' A. esamina questi aspetti della
sentenza, richiamando giurisprudenza e dottrina.
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| art. 31 l. 26 maggio 1965, n. 590
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| Ist. dir. agrario - Univ. FI
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