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213699
IDG940706030
94.07.06030 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Corti C.
Prelazione agraria (Domanda di retratto da parte del proprietario confinante e requisito soggettivo)
Nota a Cass. sez. III civ. 4 dicembre 1993, n. 12023
Riv. dir. agr., an. 73 (1994), fasc. 2, pt. 2, pag. 131-133
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D91612; D9125
La sentenza, occupandosi dell' accertamento della sussistenza della qualifica di coltivatore diretto, ai fini del requisito soggettivo per l' esercizio del diritto di prelazione del confinante, ritiene che e' irrilevante, per il calcolo del terzo della forza lavoro necessaria, l' ausilio del nucleo familiare se occasionale e non continuativo o abituale. Secondo la Cassazione, inoltre, "il fatto che il periodo utilizzabile durante l' estate non puo' essere superiore a quello spettante per ferie in forza del rapporto di lavoro non ammette prova contraria, specie se si consideri che le giornate lavorative utili debbono comunque necessariamente essere ripartite, per conseguire effetti pratici, in tutto l' arco dell' anno". La pronuncia afferma inoltre che il possesso del requisito soggettivo di coltivatore diretto non e'sufficiente sussista al momento della pronuncia della sentenza, bensi' e' necessario sia presente gia' al momento della vendita, integrando un elemento della fattispecie costitutiva del diritto di prelazione e del conseguente e successivo diritto di riscatto. L' A. esamina questi aspetti della sentenza, richiamando giurisprudenza e dottrina.
art. 31 l. 26 maggio 1965, n. 590
Ist. dir. agrario - Univ. FI



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