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213749
IDG940906080
94.09.06080 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Beretta Cesare
Il dibattimento penale in pretura: un tentativo di razionalizzazione
Indice pen., an. 28 (1994), fasc. 2, pag. 336-340
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D626; D621
L' A., con particolare riferimento al procedimento per decreto, evidenzia come proprio all' interno di esso si annidi un meccanismo che vanifica l' esigenza di essenzialita' e di semplificazione voluto dal nuovo codice di procedura penale. Nel procedimento per decreto, infatti, l' esperienza rivela che l' imputato presenta comunque opposizione per ricorrere poi eventualmente al patteggiamento che gli offre sensibili vantaggi rispetto al decreto. Si finisce, cosi', per attivare su un solo fatto tre ben diverse procedure, passando dalla soluzione alternativa del decreto ad una richiesta di giudizio ordinario, che si puo' trasformare in un procedimento speciale; le conseguenze sono un allungamento dei tempi, anziche' una loro riduzione, una moltiplicazione di attivita' e di notifiche e l' impegno di piu' giudici: circostanze tutte che rappresentano l' esatto contrario della essenzialita' della procedura. Al fine di ovviare a tutta una serie di inconvenienti sul piano procedurale e per rispondere all' esigenza di fornire un servizio ed una immagine migliori, alcune sedi giudiziarie, "in primis" la Pretura di Milano, hanno introdotto una prassi di trattazione dei processi penali, definita come "prima udienza" o "udienza filtro" o "smistamento". L' A. illustra questa prassi, con particolare riferimento alla concreta attuazione, e ne evidenzia i vantaggi in termini produttivita'.
art. 468 c.p.p. art. 567 c.p.p.
Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze



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