| Theophrast Bompast von Hohnheim, dello Paracelsus, o all' italiana
Paracelso, e' stato una figura rinascimentale dalla grande
versatilita': medico, alchimista, dedito a pratiche magiche,
filosofo, teologo. Ma Paracelso fu anche giurista e pensatore
politico e sociale. Tra le sue prese di posizione in questo ambito
sono da ricordare la difesa della tolleranza religiosa, la negazione
della legittimita' della guerra, soprattutto della guerra di
religione, l' affermazione del comune dovere di lavorare, dell'
uguale diritto al lavoro, dell' uguaglianza di tutti gli uomini,
siano ricchi o poveri. L' A. intende ricordare Paracelso nel quinto
centenario della nascita (1493 o 1494), come giurista e sottolineare
in particolare il suo contributo di natura giuridico-penale, sia pure
compiuto nell' ambito di studi religiosi. Ad una sua molto decisa
presa di posizione, cioe', contro la pena di morte, contenuta in una
analisi-commento dei Dieci Comandamenti. Trattandosi di un brano
pressoche' sconosciuto, l' A. ne riporta la traduzione letterale del
testo scritto in tedesco antico piuttosto difficile. A conclusione
del commento del testo, l' A. rileva come dalle parole di Paracelso
emerga il monito a non pretendere di giustificare puramente e
semplicemente, come frutto di un ovvio potere o diritto dello Stato,
la pena di morte.
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