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213996
IDG941506327
94.15.06327 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Visconti Costantino
Il tormentato cammino del concorso "esterno" nel reato associativo
Nota a Cass. sez. I pen. 18 maggio 1994
Foro it., an. 119 (1994), fasc. 10, pt. 2, pag. 561-574
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51310; D5013
La sentenza in esame riguarda il tema della punibilita' di forme di complicita' e di collaborazionismo ovvero di "contiguita'" alla mafia. L' A. si propone di esaminare la sentenza lungo i due filoni tematici in cui si collocano i suoi assunti piu' significativi: ridimensionamento della rilevanza penale dell' affiliazione formale alle organizzazioni mafiose ai fini della configurazione di una partecipazione punibile al reato associativo; negazione in punto di diritto della configurabilita' del concorso eventuale nel reato associativo. In questa duplice direzione, l' A. sottopone a vaglio critico, egli afferma, la motivazione della sentenza attraverso una rassegna delle posizioni espresse in materia dalla giurisprudenza e dalla piu' recente dottrina. La decisione, soprattutto sul punto relativo alla negazione della configurabilita' del concorso eventuale nel reato associativo, si espone a obiezioni, in particolare, sotto due punti di vista: da una parte, "la sentenza parrebbe estendere l' area della partecipazione nel reato di associazione mafiosa, facendone coincidere i limiti con quelli di ogni possibile concorso eventuale", mentre, dall' altra, "tende in realta' a restringerla, ma senza definire i connotati delle condotte penalmente rilevanti e presentando come necessarie conclusioni che non paiono coerenti con le premesse". Non rimane che auspicare un sollecito intervento delle sezioni unite della Cassazione, afferma l' A., volto a dirimere la questione.
art. 7 l. 12 luglio 1991, n. 203 art. 110 c.p. art. 416 bis c.p.



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