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| IDG941506363 | |
| 94.15.06363 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Santoriello Ciro
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| Giudizio tributario ed obbligo dell' amministrazione finanziaria di
adeguarsi al giudicato penale: ancora una (dubbia) pronuncia di non
fondatezza della Corte costituzionale
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| Nota a C. Cost. 5 marzo 1992, n. 120
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| Giur. it., an. 146 (1994), fasc. 11, pt. 1, pag. 465-470
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D217; D2191; D538; D6013
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| La Corte Costituzionale ha dichiarato infondate le questioni di
legittimita' costituzionale, sollevate in riferimento a vari
parametri costituzionali, degli artt. 12 comma 2 d.l. 429/1982 e 16
d.p.r. 636/1972, come sostituito dall' art. 7 d.p.r. 739/1981. La
questione attiene alla problematica dei rapporti tra giudizio
tributario e processo penale relativo a reati in materia di imposte
sui redditi e di IVA. Nel caso di specie la connessione fra i
procedimenti viene affrontata con riferimento ai poteri e ai doveri
degli uffici dell' amministrazione finanziaria nell' ipotesi in cui,
nella pendenza del termine previsto per l' effettuazione degli
accertamenti fiscali, intervenga una sentenza penale irrevocabile
relativa ai reati in materia di tali imposte. L' A. esamina le
problematiche sollevate dal giudice rimettente, evidenziando il nesso
tra i due articoli impugnati che, isolatamente considerati, non
potevano che condurre ad una pronuncia di non fondatezza.
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| art. 16 d.p.r. 26 ottobre 1972, n. 636
art. 12 comma 1 d.l. 10 luglio 1982, n. 429
l. 7 agosto 1982, n. 516
art. 7 d.p.r. 3 novembre 1981, n. 739
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