| 214050 | |
| IDG941506381 | |
| 94.15.06381 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Pernazza Federico
| |
| Teoria e prassi nella giurisprudenza in tema di forma della
fideiussione
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nota a Cass. sez. III civ. 17 ottobre 1992, n. 11413
| |
| Giur. it., an. 146 (1994), fasc. 11, pt. 1A, pag. 1649-1652
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D30680; D3179
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| La pronuncia in esame riguarda il tema delle modalita' con cui deve
essere manifestata la volonta' del fideiussore, affinche' possa
sorgere il rapporto di garanzia. Nella fattispecie esaminata, il
presunto garante sarebbe stato il mediatore che, nel mettere in
contatto le parti, aveva pronunciato la frase "per l' acquirente
rispondo io". La Cassazione conferma la statuizione del merito che
aveva ritenuto insussistente l' obbligazione fideiussoria e,
conformandosi ad un indirizzo ormai piu' che consolidato, ribadisce i
principi fondamentali che regolano la fattispecie. L' A. propone un
panorama di decisioni di legittimita' e di merito della quali coglie
un filo conduttore: l' esigenza della prova di una manifestazione di
volonta' espressa ed inequivoca e' costante, ma si fa particolarmente
pressante dove esista un intreccio di rapporti ed interessi tra le
parti da cui scaturisca il rischio di una confusione di posizioni e
di obblighi.
| |
| art. 1754 c.c.
art. 1763 c.c.
| |
| | |