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Documento


214072
IDG941506403
94.15.06403 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Grillo Carlo M.
Handicap e reato
Giur. it., an. 146 (1994), fasc. 11, pt. 4, pag. 234-244
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D18502; D502
Premessa un' introduzione sulla normativa di cui alla l. 104/1992, evidenziandone positivamente la finalita' di avvicinare il piu' possibile il disabile alla persona normale, minimizzando, o addirittura annullando, il suo "svantaggio" nei confronti degli altri, l' A. esamina il tema di come anche in campo penalistico l' handicap produca conseguenze particolari. La trattazione del tema si svolge attraverso l' approfondimento dei seguenti punti: la persona handicappata come soggetto attivo di reato; l' handicappato come vittima del reato. Correttamente il diritto penale considera l' handicappato come soggetto meritevole di una tutela particolare, piu' accentuata proprio in considerazione della sua menomazione. Infatti, il principio di uguaglianza posto dall' art. 3 Cost. risulta violato non solo dall' ingiustificata diversificazione di situazioni eguali, ma anche dall' indiscriminata assimilazione di situazioni diverse.



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