| La pronuncia annotata trae origine dalla richiesta del giudice
italiano, ex art. 177 del Trattato CEE, di interpretazione della
Direttiva CEE 75/442 in materia di discariche per lo smaltimento di
rifiuti. Nel corso del procedimento, infatti, veniva sollevata la
questione, da parte di una associazione e di alcuni privati, secondo
la quale la normativa nazionale che prevede unicamente lo strumento
della discarica, per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani,
sarebbe in contrasto con la citata Direttiva comunitaria che
prescriverebbe, invece, il riciclaggio. La Corte ha rilevato che l'
art. 4 della Direttiva non e' atto a conferire ai singoli diritti
soggettivi che i giudici nazionali sono tenuti a tutelare, in quanto
non prescrive agli Stati membri, in materia di smaltimento di
rifiuti, un obbligo specifico di seguire il sistema del riciclaggio.
L' A. esamina il problema alla luce della giurisprudenza comunitaria
sul carattere delle Direttive comunitarie, quando fissano, cioe',
obblighi di adempimento per gli Stati membri, e quando, invece,
enunciano programmaticamente obiettivi da perseguire.
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