| L' A. si propone di valutare se, accanto alle preminenti
responsabilita' degli ambienti politici ed economici, vi siano anche
delle responsabilita' della Magistratura per la tardiva scoperta dei
fenomeni di corruzione politica ed amministrativa. La difesa formale
dell' indipendenza, secondo l' A., e' stata necessaria ed opportuna,
ma non sufficiente. La Magistratura infatti non ha dedicato
sufficiente attenzione agli obiettivi di efficienza e trasparenza del
servizio. Questa tesi viene esposta attraverso numerosi riferimenti a
questioni concrete, quali ad esempio i criteri seguiti dal Cons. Sup.
Mag. per la nomina dei dirigenti degli uffici giudiziari, il problema
della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, i disastrosi
risultati della gestione dei fondi per la giustizia da parte della
burocrazia ministeriale (composta e diretta in gran parte da
magistrati). L' A. conclude invitando la Magistratura ad abbandonare
la "cultura della lamentela" e tutte le pratiche influenzate da
logiche clientelari e di appartenenza correntizia.
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