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| IDG940406482 | |
| 94.04.06482 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Bevere Antonio
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| Una non ovvia ordinanza
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| Nota a ord. Trib. Napoli 17 settembre 1993
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| Crit. dir., (1994), fasc. 1, pag. 82-87
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D6113
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| Secondo la massima della sentenza annotata "l' esigenza di cautela
probatoria deve essere ancorata a fatti specifici e non alla generica
possibilita' di inquinamento della prova, attivita' per cui, per una
massima di esperienza, sarebbero dediti tutti gli imputati.
Diversamente ragionando, si arriverebbe a restituire la liberta' solo
nel caso di confessione completa, il che e' in radicale contrasto con
un canone fondamentale del processo penale, quale la libera scelta
della linea difensiva". L' A. prende occasione da queste affermazioni
dell' ordinanza per affrontare il tema del divieto della
strumentalizzazione confessoria della custodia in carcere,
approfondendo l' esame della questione se chi non confessa debba
essere ritenuto inquinatore delle prove. L' A. respinge l'
orientamento interpretativo che vede nella confessione l' unica
condizione che possa sottrarre l' imputato all' impulso dell'
inquinamento probatorio. Per contrastare questo orientamento
necessita un intervento riformatore, in attesa del quale, appare non
ovvia l' ordinanza annotata.
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| art. 274 c.p.p.
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| Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze
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