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Documento


214705
IDG951500295
95.15.00295 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Putti Pietro Maria
Morti di fame si nasce o si diventa? Brevi riflessioni a margine di un caso particolare di offesa al decoro e alla reputazione
Nota a Trib. Roma 18 gennaio 1993
Foro pad., an. 49 (1994), fasc. 1, pt. 1, pag. 77-85
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51860; D51861; D30706
Un utente si era visto recapitare per cinque anni ben trenta bollette su cui era stampata, accanto al suo nome e cognome, appena dopo l' indirizzo ma con un trattino atto ad evidenziarla la scritta "morto di fame". Il Tribunale ha ritenuto l' ente erogatore del servizio, di cui alla bolletta, direttamente responsabile dell' offesa all' onore e al decoro dell' utente, sia nel caso che l' autore materiale del fatto fosse un dipendente, sia un terzo. Il Tribunale ha ravvisato nella fattispecie un' ipotesi di lesione del bene giuridico tutelato agli artt. 594 e 595 c.p., e ha condannato l' ente al risarcimento di un milione di lire. L' A. esamina la sentenza per quanto riguarda la questione del risarcimento per danni non patrimoniali indipendentemente dalla sussistenza di un reato; la natura della responsabilita' dell' ente in questione; la valutazione del comportamento "tollerante" dell' utente.
art. 185 c.p. art. 594 c.p. art. 595 c.p. art. 2059 c.c.



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