| Nel vuoto legislativo che, a differenza di altri Paesi, esiste in
Italia in tema di tecniche di procreazione assistita, adempie una
opportuna funzione orientativa il recente parere in materia del
Comitato nazionale per la bioetica, pur trattandosi di un testo
provvisorio cui dovra' seguire una elaborazione piu' approfondita e
definitiva. Il documento, unanime nel rifiutare una serie di pratiche
giuridicamente ed eticamente inaccettabili, non riesce tuttavia a
fondare i suoi veti su chiare base valoriali, e inoltre, anche su
questioni bioetiche importanti, registra una notevole discordanza di
posizioni tra i membri del Comitato. Su tali questioni, e sui valori
di fondo cui fare riferimento (significato dell' atto procreativo,
rispetto assoluto della vita umana, valori e diritti dell' istituto
familiare), e' auspicabile si cerchi un maggiore, anche se
problematico, consenso, in modo che la futura normativa, che appare
sempre piu' urgente, possa poggiare su basi solide.
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