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214766
IDG950400356
95.04.00356 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Di Sciullo Franco M.
Per una "redditizia" occupazione dei poveri. Locke, Defoe, e l' istituzionalizzazione dei poveri non occupati
Politico, an. 59 (1994), fasc. 4, pag. 629-651
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
F1; S7192
Obiettivo dell' articolo e' l' esame delle idee di John Locke e di Daniel Defoe riguardo all' istruzione e ad una vantaggiosa occupazione dei poveri. Esso consiste principalmente in una discussione di due testi: "A Report of the Board of Trade to the Lord Justices, Respecting the Relief and Employment of the Poor", documento ufficiale composto da Locke nel 1697 ma pubblicato integralmente per la prima volta solo nel 1789, e "Giving Alms No Charity, and Empoying the Poor a Grievance to the Nation", un pamphlet pubblicato da Daniel Defoe nel 1704 ed indirizzato al Parlamento, nel tentativo di scongiurare l' approvazione del "workhouse bill" presentato da Sir Humphry Mackworth e ispirato alle proposte formulate nel documento redatto da Locke. I due testi vengono considerati dal punto di vista della loro relazione con la cultura e la tradizione politica del loro tempo e del loro rapporto con la legislazione, sulla quale entrambi gli autori si ripromettevano di influire. L' articolo si svolge attraverso la trattazione dei seguenti punti: La Corona e il problema dei poveri dopo la Gloriosa Rivoluzione. L' impostazione etica lockiana. Il movimento per le "workhouses". La critica di Daniel Defoe. Conclusivamente viene proposta una comparazione tra il sistema delle "workhouses" del XVIII e XIX secolo e le attese di Locke, le proposte legislative di Mackworth e le posizioni critiche di Defoe.
Centro diretto da G. Taddei Elmi - IDG Firenze



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