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214925
IDG950600515
95.06.00515 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Cerri Augusto
Il diritto di riservatezza ed i "controlli" sui pubblici dipendenti
Intervento al seminario sul codice di condotta dei dipendenti pubblici, Universita' di Trieste, 20 aprile 1994
Riv. giur. lav. prev. soc., an. 45 (1994), fasc. 3, pt. 1, pag. 373-376
D14314
Il "codice di condotta" dei pubblici dipendenti comprende una normativa che impone al dipendente di comunicare al dirigente dell' ufficio ed all' organo di vertice dell' amministrazione l' adesione ad associazioni od organizzazioni i cui interessi siano anche indirettamente coinvolti dallo svolgimento delle funzioni, ancorche' le associazioni non abbiano carattere riservato ne' si propongano la promozione delle carriere degli aderenti; con esclusione dei partiti e dei sindacati. Secondo l' A., l' errore della norma in questione e' di tradurre un problema di limiti da verificare nel procedimento di formazione delle decisioni pubbliche in una incisione nella liberta' privata; e precisamente in una incisione nella sfera della riservatezza. Viene richiamata l' analoga problematica emersa tra la fine degli anni '50 ed i primi degli anni '60, riferibile al maccartismo, contrassegnato da un clima di timore quasi paranoico dell' accerchiamento interno ed internazionale. C' e' da essere turbati, afferma l' A., che si sia pervenuti al medesimo livello a cui era pervenuta la societa' americana negli anni '50 e da noi piu' volte criticato.
art. 58 bis d.lg. 3 febbraio 1993, n. 29 art. 26 d.lg. 23 dicembre 1993, n. 546
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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