| In quale misura le teorie della rappresentanza politica,
indissolubilmente legate alle origini del costituzionalismo moderno
ed agli assetti dello Stato liberale ottocentesco, sono ancora capaci
di inquadrare la complessita' del processo politico nelle democrazie
pluralistiche contemporanee? Muovendo da questo interrogativo, l'
articolo ripercorre i momenti piu' significativi del dibattito sulle
trasformazioni della rappresentanza politica, che va inquadrato
anzitutto nel contesto della riflessione sul rapporto fra
Costituzione e pluralismo. Vengono poi poste a confronto le due
principali chiavi di lettura del processo politico nel
costituzionalismo democratico contemporaneo, quella che lo
ricostruisce secondo una relazione di tipo identitario fra popolo,
partiti e Stato, e quella che valorizza le virtualita' racchiuse
nello schema della rappresentanza, e l' idoneita' di quest' ultimo ad
inquadrare le complesse mediazioni fra i soggetti del pluralismo.
Nell' ultima parte del saggio vengono analizzate, con riferimento
alle trasformazioni del divieto di mandato imperativo, le variabili,
collegate ad assetti della forma di governo di tipo plebiscitario o
rappresentativo, che incidono sulle soluzioni costituzionali della
controversia mandato/indipendenza.
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