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| IDG950900727 | |
| 95.09.00727 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Casaroli G.
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| Reati fallimentari (Sulla bancarotta per distrazione: elemento
psicologico)
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| Nota a Cass. sez. V pen. 4 novembre 1993
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| Riv. Trim. Dir. Pen. Ec., an. 7 (1994), fasc. 3, pag. 677-678
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D5373; D31320
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| La massima annotata afferma che "integra gli estremi del delitto di
bancarotta fraudolenta per distrazione ogni forma di ingiustificata e
diversa destinazione volontariamente data al patrimonio rispetto ai
fini che questo deve avere nell' impresa, quale elemento necessario
per la sua funzionalita' e quale garanzia verso i terzi; onde la
cosciente e volontaria vendita di consistenti beni, per scopi
estranei all' impresa, effettuata con incongrui criteri economici in
epoca prossima al fallimento, costituisce distrazione intesa come
operazione diretta a ledere l' interesse patrimoniale dei creditori".
L' A., esaminati gli orientamenti giurisprudenziali sul concetto di
distrazione, ai fini della responsabilita' per bancarotta, rileva che
la decisione di cui alla massima sembra inserire tra gli elementi di
valutazione del fatto materiale anche l' elemento psicologico del
reato, analogamente ad un' opinione dottrinale secondo la quale la
condotta di distrazione, nel suo aspetto oggettivo, non ha contenuto
univoco, e necessita pertanto di un requisito soggettivo.
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| art. 216 r.d. 16 marzo 1942, n. 267
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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