| 215272 | |
| IDG951100862 | |
| 95.11.00862 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Castellaneta Maria
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| Rifiuti e materie prime secondarie: una distinzione inaccettabile
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| Nota a Pret. Terni 7 gennaio 1993
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| Dir. com. scambi intern., vol. amb000, an. 33 (1994), fasc. 3, pag.
387-415
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D18801; D871
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| Inserendosi nell' ampio dibattito relativo alla qualificazione
giuridica dei rifiuti e delle materie prime secondarie, la sentenza
annotata afferma che: la nozione di materia prima secondaria non
contrasta con la definizione di rifiuto fornita dal d.p.r. 915/1982,
interpretato in modo conforme alle Direttive comunitarie; i residui,
anche se finalizzati ad un successivo riutilizzo, sono da considerare
rifiuti, tranne nel caso in cui lo scarto derivante da un ciclo di
produzione venga reimpiegato in modo diretto. L' A., dopo aver
richiamato il caso di specie, esamina approfonditamente la normativa
comunitaria e quella italiana in materia di rifiuti, evidenziando le
difficolta' interpretative poste da quest' ultima. Passa quindi in
rassegna gli orientamenti espressi dalla giurisprudenza, e condivide
il parere del Pretore di Terni, che accoglie una nozione di rifiuto
conforme al dettato comunitario. La nota si conclude con l' analisi
delle piu' recenti disposizioni della Comunita' Europea, anche se non
vigenti al momento della decisione in commento, valutando i possibili
effetti della loro applicazione in Italia.
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| d.p.r. 10 settembre 1982, n. 915
d.m. 26 gennaio 1990
Dir. CEE 75/442
Dir. CEE 76/403
Dir. CEE 78/319
Dir. CEE 91/156
Dir. CEE 91/689
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| Ist. dir. internazionale - Univ. FI
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