| Uno studio complessivo dei principi di "continuita' dell'
ordinamento", di "sussidiarieta'" e di "cooperazione", induce a
ritenere che si tratti di aspetti distinti, ma inscindibili, di uno
stesso straordinario fenomeno giuridico-politico: l' integrazione
quasi silenziosa ma inarrestabile fra diversi ordinamenti
(Unione/Comunita' europea, Stati-membri, Regioni e Enti
infraregionali). L' armonia dei rapporti interordinamentali qui
indicati trova fondamento nell' esigenza non scritta di "efficienza e
funzionalita'" che, molto piu' della solidarieta' (pure connessa alla
sussidiarieta'), probabilmente costituisce la causa reale dell'
inscindibilita' dei tre principi ricordati. Infatti, o essi operano
"insieme" o, a ben vedere, non sono in grado di funzionare veramente.
In particolare puo' dirsi che i principi di continuita' dell'
ordinamento e di sussidiarieta' hanno in comune la tecnica -il
meccanismo della "sostituzione"- e il metodo di esercizio: appunto la
cooperazione, quale forma corretta di ogni intervento sostitutivo.
Tutto cio', e segnatamente i principi di mutuo riconoscimento
legislativo e di sussidiarieta' (anche "rovesciata o bidirezionale":
dal basso verso l' alto), hanno sconvolto il tradizionale "sistema"
delle fonti, dovendosi ora parlare -accanto alla gerarchia e alla
separazione di competenza- di "omogeneita'" e "fungibilita'" tra
fonti di ordinamenti diversi, per questo destinati naturalmente all'
"integrazione" giuridica in forma nuova (se si su vuole: federale).
| |