| 215455 | |
| IDG951501045 | |
| 95.15.01045 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Colapietro Carlo
| |
| Una nuova soluzione giurisprudenziale all' insegna del
"self-restraint", nel rispetto degli equilibri del bilancio pubblico
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nota a C. Cost. 19 maggio 1993, n. 243
| |
| Giur. it., an. 146 (1994), fasc. 12, pt. 1, pag. 498-504
| |
| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
| |
| D14317; D02145
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Con la sentenza annotata la Corte Costituzionale ha dichiarato l'
illegittimita' delle norme che non consentono di computare nell'
indennita' di buonuscita del pubblico dipendente, incluso il
personale dell' Azienda Ferrovie dello Stato, l' importo dell'
indennita' integrativa speciale. Tuttavia la Corte ha differito gli
effetti della sentenza ad una futura legge (l. 87/1994). Esaminata la
novita' di questa sentenza che, pur inserendosi nel panorama della
giurisprudenza costituzionale in conformita' della tecnica decisoria
dell' "attivita' di principio", presenta caratteristiche ulteriori
che l' A. analizza. Altro profilo di questa tecnica decisoria che
viene analizzato e' quello del duplice intento di garantire al
legislatore lo spazio di discrezionalita' di cui e' titolare e, nel
contempo, di non creare "direttamente" le premesse per un
incontrollato incremento della spesa pubblica conseguente alla
pronuncia.
| |
| art. 1 l. 27 maggio 1959, n. 324
l. 14 dicembre 1973, n. 829
art. 3 d.p.r. 29 dicembre 1973, n. 1032
art. 38 d.p.r. 29 dicembre 1973, n. 1032
art. 13 l. 20 marzo 1975, n. 70
art. 26 l. 20 marzo 1975, n. 70
art. 21 l. 17 maggio 1985, n. 210
l. 29 gennaio 1994, n. 87
| |
| | |