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| IDG951501078 | |
| 95.15.01078 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Sgromo Vittorio
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| Revoca del provvedimento di custodia cautelare ed interesse ad
impugnare
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| Nota a Cass. sez. un. pen. 12 ottobre 1993
ord. Cass. sez. un. pen. 12 ottobre 1993
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| Giur. it., an. 146 (1994), fasc. 12, pt. 2, pag. 823-830
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D6113; D63; D634; D635; D6303
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| Con la prima ordinanza in epigrafe, le sezioni unite risolvono la
questione circa l' ammissibilita' dell' impugnazione avverso un
provvedimento applicativo di misura cautelare, revocato nelle more
del procedimento, tramite una serie di affermazioni che segnano l'
avvio, afferma l' A., di una maggiore consapevolezza critica sul
tema. Ponendosi in netto contrasto con l' ordinamento gia'
prevalente, le sezioni unite enunciano la regola secondo cui la
"revoca" della misura cautelare, intervenuta nel corso del
procedimento di riesame, non comporta il venir meno dell' interesse a
coltivare il gravame. Il principio non vale, pero', secondo l' altra
ordinanza in epigrafe delle stesse sezioni unite, nel caso di
"revoca" di misure cautelari "diverse" dalla custodia cautelare o
degli arresti domiciliari, non entrando tali misure fra quelle la cui
illegittima applicazione attribuisce all' indagato il diritto alla
riparazione per l' ingiusta detenzione sofferta. Richiamato cosi' il
contenuto delle due ordinanze, l' A. esamina vari problemi che la
prima di esse risolve nell' ambito della materia cautelare e per il
contributo che offre ai fini dell' operativita' dell' istituto della
"riparazione per l' ingiusta detenzione".
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| art. 309 c.p.p.
art. 310 c.p.p.
art. 311 c.p.p.
art. 314 comma 2 c.p.p.
art. 568 comma 4 c.p.p.
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