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| IDG950701263 | |
| 95.07.01263 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Carrozza Antonio
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| Fondo di terra e fondo di acqua (Il fondo rustico come variabile
dipendente)
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| Relazione alle VIII Giornate camerti di diritto agrario
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| Riv. dir. agr., an. 73 (1994), fasc. 4, pt. 1, pag. 489-497
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D913; D91201; D91100
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| La legge sull' acquacultura (intesa come piscicoltura o ittiocoltura)
e quella istitutiva del Ministero delle Risorse Agricole e Forestali,
che sembra estendere la qualificazione agricola all' acquacoltura
marina e pure alla pesca il mare, contemplano attivita' nuove che
entrano a far parte dell' impresa agricola, producono un' espansione
dell' oggetto peculiare del diritto agrario e rimettono in
discussione la nozione di "fondo rustico", afferma l' A., come fino
ad oggi pacificamente recepita. Vengono, quindi, riesaminate le
nozioni dell' attivita' e della struttura del fondo sul quale l'
attivita' viene svolta. L' indagine prende le mosse dalla spiegazione
del concetto di "fondo come variabile dipendente" nel senso che e'
rimessa in discussione la coincidenza fra fondo e terra, di fronte
all' ipotesi, che il diritto positivo fa sua, di un' agricoltura che
puo' essere fatta anche con l' acqua e sull' acqua. L' indagine
prosegue esaminando la questione di una possibile interpretazione
piu' adeguata alla flessibilita' dell' art. 2135 c.c.; la questione
dell' individuazione di un contratto di "affitto agrario"
polifunzionale, a fronte dell' improprieta', ormai, dell' "affitto di
fondo rustico"; la ricerca delle ragioni che hanno indotto il
legislatore ad includere fra le attivita' economiche di competenza
del nuovo Ministero la pesca in mare, che rimane estranea all'
agricoltura.
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| l. 5 febbraio 1992, n. 102
l. 4 dicembre 1993, n. 491
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| Ist. dir. agrario - Univ. FI
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