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216866
IDG950602456
95.06.02456 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Beretta Sergio, Dossi Andrea
La valutazione delle prestazioni della funzione amministrativa: evidenze empiriche ed aspetti metodologici
Riv. dott. comm., an. 46 (1995), fasc. 2, pag. 249-278
(Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
D3111
La valutazione delle prestazioni delle unita' erogatrici di servizi generali aziendali e' stata tradizionalmente incentrata su due pilastri logici: l' unita' organizzativa quale riferimento primo del sistema di misurazione e di definizione obiettivi; il presidio e lo sviluppo della specifica professionalita' quale missione assegnata alla unita'. I meccanismi operativi fondati su tali due caratteristiche di base, primo fra tutti il budget di spesa, hanno pero' mostrato limiti crescenti, che la dottrina e la prassi individuano nello scollamento tra obiettivi, programmi e risorse allocate all' unita' e nel pericolo di autoreferenzialita' nella gestione della stessa, ossia di definizione autonoma dei propri livelli-obiettivi (di volumi di attivita' e di livello di qualita' e servizio erogati) fondati sullo sviluppo della professionalita' presidiata e non sulle esigenze del business. Per tali ragioni sempre piu' spesso le imprese, in ordine alla necessita' di esprimere giudizi di efficienza ed efficacia dell' operato di tali unita', hanno fatto ricorso a misure di tipo comparato, tipicamente con i concorrenti. Livelli-obiettivo di costo "raggiungibili" e ricerca delle ragioni (organizzative, strategiche, informatiche) dei divari riscontrati sono le finalita' normalmente assegnate a questi processi di confronto, baricentrati sulle funzioni e sulle metodologie di analisi competitiva dei costi. L' articolo, facendo perno della trattazione la Funzione Amministrativa e avvalendosi dei risultati empirici di un progetto di benchmarking condotto all' interno di un panel di grandi imprese operanti in Italia, inizialmente segnala i limiti delle metodologie di confronto funzionale (competitivo e non), primo fra tutti la difficolta' di indirizzo delle scelte gestionali che le misure di divario individuate presentano. Quindi, passando per la falsificazione di alcuni miti gestionali (automazione, outsourcing) che sovente vengono indicati quale risoluzione per i problemi di prestazione della Funzione Amministrativa, gli AA. derivano la conclusione che i pilastri logici su cui fondare un sistema organico di valutazione delle prestazioni delle unita' erogatrici di servizi generali vanno ripensati. Dalla considerazione congiunta delle attivita'/processi quali unita' di base del sistema di misurazione, e del principio di generazione di valore quale discriminante nella scelta delle misure-obiettivo da porre a base del momento valutativo, scaturisce un quadro interpretativo utile per l' impostazione di una metodologia di valutazione comparata delle prestazioni delle unita' in questione.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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