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| IDG950802476 | |
| 95.08.02476 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Soana Gianluca
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| Nota a C. Cost. 16 maggio 1994, n. 181
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| Giur. cost., an. 39 (1994), fasc. 3, pag. 1620
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D61; D614
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| Con la sentenza annotata, osserva l' A., continuano gli interventi
della Corte Costituzionale tendenti a ridimensionare fortemente il
modello accusatorio (secondo il quale la prova si deve formare nel
contraddittorio tra le parti). Richiamate precedenti decisioni della
Corte che si inseriscono in quest' azione di ridimensionamento, l' A.
propone una panoramica della dottrina sulla materia affrontata dalla
sentenza, che ha dichiarato infondata la questione ci legittimita'
costituzionale dell' art. 403 c.p.p., nella parte in cui non prevede
l' utilizzabilita', nei confronti di imputati i cui difensori hanno
partecipato all' assunzione dell' incidente probatorio, della perizia
disposta a norma dell' art. 392 comma 1 lett. f) medesimo codice, nel
caso in cui il GIP abbia rigettato, per sopravvenuta modifica dello
stato dei luoghi, la richiesta di estensione dell' incidente
probatorio a tali soggetti.
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| art. 403 c.p.p.
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