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| IDG950802490 | |
| 95.08.02490 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Gatto Alfredo
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| "Proroga" e "rinnovazione" delle misure cautelari: il problema dei
modi e dei tempi del contraddittorio
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| Osservazione a C. Cost. 2 giugno 1994, n. 219
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| Giur. cost., an. 39 (1994), fasc. 3, pag. 1825-1832
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D6113
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| L' A. analizza in primo luogo il sistema predisposto dal legislatore
ad evitare che le misure cautelari si risolvano in uno strumento
vessatorio, soffermandosi in particolare sulla rinnovazione del
provvedimento cautelare; a tale proposito, ritiene non fondata la
distinzione, operata dalla Corte di Cassazione, fra rinnovazione e
proroga delle misure cautelari. Esamina quindi la sentenza in
rassegna, che ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l' art.
301 comma 2 c.p.p., nella parte in cui non prevede che, ai fini dell'
adozione del provvedimento di rinnovazione della misura cautelare
personale, debba essere previamente sentito il difensore della
persona da assoggettare alla misura. L' A. ripercorre l' iter
argomentativo sviluppato dalla Consulta, sottolineando come la
prospettazione ermeneutica sia ineccepibile. Tuttavia, la portata
della decisione rischia di essere compromessa dall' atteggiamento di
chiusura dei giudici ordinari circa l' applicabilita' della procedura
camerale c.d. partecipata per le decisioni manipolative sulle misure
cautelari.
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| art. 272 c.p.p.
art. 275 c.p.p.
art. 301 comma 2 c.p.p.
art. 305 c.p.p.
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