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| IDG951502828 | |
| 95.15.02828 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Lombardi Rita
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| Sulla carenza dell' interesse ad agire (impugnare)
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| Nota a Cass. sez. lav. 25 febbraio 1994, n. 1925
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| Giur. it., an. 147 (1995), fasc. 4, pt. 1A, pag. 667-672
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D4053; D42; D4193; D761
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| Richiamata la vicenda processuale di cui alla sentenza, l' A.
argomenta l' ineccepibilita' di questa decisione, che mostra con
chiarezza cos' e' e come si manifesta l' interesse ad impugnare, e
conferma sul piano pratico la correttezza della sintesi, afferma l'
A., del problema generale dell' interesse ad agire delineato da
taluni settori della dottrina. Posto che il problema di verificare se
sussista o meno l' interesse ad agire si pone negli stessi termini in
primo grado e nei successivi gradi di giudizio, la Corte avvalendosi
dello stesso metodo di verifica del requisito di cui all' art. 100
adoperato nel primo grado di giudizio, ribadito che l' interesse ad
impugnare si identifica nel concreto pregiudizio che dalla pronuncia
giudiziale puo' derivare alla parte, si e' posta il quesito del se l'
interesse sostanziale dedotto in giudizio fosse concretamente
soddisfacibile attraverso l' impugnazione proposta. La risposta
negativa ha determinato la dichiarazione dell' inammissibilita' dell'
impugnazione stessa.
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| art. 100 c.p.c.
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