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217414
IDG950603004
95.06.03004 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Chiari Roberto
Ancora sulla natura dell' impresa familiare
Nota a Cass. sez. lav. 25 luglio 1992, n. 8959
Dir. giur., s. 3, an. 108 (1993), fasc. 3-4, pag. 580-586
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D30128; D312107
L' A. esamina la sentenza nel piu' ampio quadro della giurisprudenza della Suprema Corte sulla qualificazione giuridica dell' impresa familiare. Proprio innestandosi sulle conclusioni raggiunte con la sentenza n. 6559/1990, in cui la Corte giudicava che il fallimento dell' imprenditore non si estendeva al semplice partecipante all' impresa familiare, la sentenza in commento ne sviluppa il ragionamento formulando i principi di diritto secondo cui: la disciplina dettata per l' esclusione del socio dalla societa' semplice dall' art. 2287 c.c. non si applica all' impresa familiare; non puo' il titolare dell' impresa familiare essere privato dell' esercizio della propria attivita' economica ed essere espropriato dei beni aziendali e dei capitali, che restano di sua esclusiva proprieta'. Richiamata la vicenda oggetto della pronuncia, l' A. ripercorre l' iter argomentativo seguito per affermare l' inapplicabilita' dell' art. 2287 c.c. Valuta quindi la portata di questa sentenza nella disciplina di cui all' art. 230 bis c.c.
art. 230 bis c.c. art. 2287 c.c. Cass. 27 giugno 1990, n. 6559
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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