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217670
IDG950603260
95.06.03260 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Ragusa Maggiore Giuseppe
Confisca penale di beni dei mafiosi e tutela dei terzi
Nota a C. Cost. 19 maggio 1994, n. 190
Dir. fall., an. 69 (1994), fasc. 5, pt. 2, pag. 869-876
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D51310; D313; D5051
La sentenza in rassegna dichiara inammissibile la questione di legittimita' costituzionale delle norme che non consentono ai creditori chirografari e privilegiati del prevenuto per titolo anteriore al procedimento di prevenzione la tutela in via di cognizione e di esecuzione del loro credito sui beni oggetto di confisca si' da ottenere la soddisfazione delle loro pretese sui beni medesimi; e' inoltre inammissibile la questione di legittimita' delle stesse norme, nella parte in cui non prevedono che gli effetti della confisca e della devoluzione dei beni suddetti allo Stato non eccedano l' ambito personale e patrimoniale dell' indiziato mafioso, coinvolgendo i terzi e impedendo ad essi di soddisfare i propri crediti. La nota approfondisce i problemi toccati dalla pronuncia riguardo alla individuazione della titolarita' dei beni sottoposti a misura patrimoniale antimafia. Vengono quindi esaminate le questioni attinenti al rapporto fra confisca penale e fallimento.
art. 2 ter comma 5 l. 31 maggio 1965, n. 575 art. 4 l. 13 settembre 1982, n. 646 l. 4 agosto 1989, n. 282
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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