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| IDG950603263 | |
| 95.06.03263 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Ragusa Maggiore Giuseppe
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| Apertura di credito di firma e posizione della banca in sede d'
insinuazione al passivo fallimentare del debitore garantito
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| Nota a Cass. 23 marzo 1994, n. 2786
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| Dir. fall., an. 69 (1994), fasc. 5, pt. 2, pag. 916-920
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| (Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
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| D3131; D3136; D30572; D30480
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| La sentenza in epigrafe afferma che la garanzia ipotecaria,
riferibile soltanto a crediti esistenti o futuri, purche' dipendenti
da rapporti gia' esistenti, ai sensi dell' art. 2852 c.c., non puo'
essere validamente concessa all' apertura del credito "di firma", in
virtu' della quale la banca s' impegna a prestare fideiussione a
favore di terzi che si rendano eventualmente creditori del cliente
garantito; pertanto, in caso di fallimento di tale cliente, la banca
non puo' essere ammessa al passivo fallimentare con prelazione per il
pagamento del proprio credito di regresso in conseguenza della
prestata fideiussione e del pagamento ai terzi. L' A., richiamate le
contrastanti decisioni dei giudici di merito, esamina la portata e il
contenuto della norma di cui all' art. 2852 c.c., valutando in
particolare se si applichi ai crediti di denaro. Analizza quindi il
contratto di apertura di credito di firma, evidenziando le differenze
rispetto all' apertura di credito per cassa. Conclude esprimendo
adesione alla soluzione accolta dalla Suprema Corte.
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| art. 2852 c.c.
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| Ist. per la documentazione giuridica - Firenze
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