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| IDG950903375 | |
| 95.09.03375 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
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| Triggiani Nicola
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| Motivazione contestuale, motivazione differita e termini per l'
impugnazione
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| Nota a Cass. sez. I pen. 20 novembre 1992
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| Cass. pen., an. 34 (1994), fasc. 10, pag. 2474-2480
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| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
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| D630; D622
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| La questione affrontata dalla Cassazione e' quella dell'
individuazione del termine applicabile per proporre impugnazione
avverso la sentenza dibattimentale depositata in ritardo. Confermando
il prevalente orientamento, la Suprema Corte ha ritenuto che per l'
applicazione del termine piu' lungo (45 giorni, ex art. 585 comma 1
lett. c c.p.p.) e' necessario che il giudice abbia ritenuto
"particolarmente complessa" la motivazione ed abbia conseguentemente
esplicitato, nel dispositivo letto in udienza, il termine per il
deposito, che l'art. 544 comma 3 c.p.p. gli consente di fissare non
oltre il novantesimo giorno da quello della pronuncia. Non e'
pertanto sufficiente che la sentenza sia stata depositata dopo la
scadenza del termine di cui all' art. 544 comma 2 c.p.p. Per
comprendere appieno le ragioni della pronuncia, l' A. esamina
brevemente le varie articolazioni della disciplina che il codice di
procedura penale detta per la redazione e il deposito della sentenza,
poiche' la normativa sui termini per impugnare e' strettamente
correlata a tali differenti modalita' operative.
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| art. 544 c.p.p.
art. 585 c.p.p.
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| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
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