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217812
IDG950903402
95.09.03402 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Vitello Salvatore Filippo
Brevi riflessioni sull' art. 41 bis dell' ordinamento penitenziario nel piu' vasto contesto del sistema penitenziario
Nota a C. Cost. 28 luglio 1993, n. 349 C. Cost. 23 novembre 1993, n. 410
Cass. pen., an. 34 (1994), fasc. 12, pag. 2861-2867
D644; D6440
L' A. individua le cause delle condizioni di promiscuita' e disagio nelle quali versano la maggior parte dei detenuti: ritardo nella definizione dei processi; aumento della carcerazione per fatti di droga a seguito della legge Jervolino Vassalli; drastica riduzione dei benefici alternativi alla detenzione come conseguenza delle misure per combattere la criminalita' organizzata. Si sofferma quindi sulla ratio dell' art. 41 bis dell' ordinamento penitenziario, evidenziando alcune questioni interpretative. La Corte Costituzionale, con le due sentenze in commento, ha riconosciuto la reclamabilita' di fronte al Tribunale di sorveglianza e la sindacabilita' dei provvedimenti con i quali l' amministrazione penitenziaria, ex art. 41 bis comma 2, dispone la sospensione delle normali regole di trattamento nei confronti di determinati detenuti. La Corte Costituzionale ha cosi' ribadito, afferma l' A., come la liberta' personale vada garantita anche nella fase esecutiva della pena, in coerenza con la finalita' rieducativa di essa, affermata dalla Costituzione.
art. 13 comma 1 Cost. art. 13 comma 2 Cost. art. 15 comma 2 Cost. art. 27 comma 3 Cost. art. 97 comma 1 Cost. art. 113 comma 1 Cost. art. 113 comma 2 Cost. art. 41 bis l. 26 luglio 1975, n. 354
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