| 217817 | |
| IDG950903407 | |
| 95.09.03407 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
| |
| Rigo Fabrizio
| |
| Sequestro probatorio del corpo del reato e principio della motivazion
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Nota a Cass. sez. un. pen. 11 febbraio 1994
| |
| Cass. pen., an. 34 (1994), fasc. 12, pag. 2913-2922
| |
| (Bibliografia: a fine articolo o capitolo)
| |
| D6114
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| Le sezioni unite, con la decisione in rassegna, affrontano nuovamente
la questione della motivazione del sequestro probatorio del corpo del
reato, intervenendo su un tema assai controverso gia' preso in esame
in una sentenza del 1991, che viene oggi smentita nelle sue
conclusioni. La giurisprudenza, sia di legittimita' che di merito, e'
divisa sull' interpretazione dell' art. 253 c.p.p.: in alcune
pronunce si e' affermata la necessita' di motivare espressamente le
esigenze probatorie soddisfatte dal vincolo reale, anche quando il
sequestro disciplinato dalla citata norma abbia per oggetto il corpo
del reato, mentre in altre sentenze si e' sostenuto che l' obbligo
della motivazione riguarda soltanto le cose pertinenti al reato. L'
A. propone una ricostruzione storico-evolutiva del pensiero della
giurisprudenza, che consente, a suo avviso, di comprendere come in
realta' le questioni sorte con riferimento all' interpretazione dell'
art. 253 c.p.p. siano strettamente connesse con quelle attinenti il
sequestro di polizia giudiziaria.
| |
| art. 253 c.p.p.
Cass. sez. un. pen. 18 giugno 1991
| |
| Centro diretto da M. Fameli - IDG Firenze
| |