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218251
IDG951503841
95.15.03841 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Belfiore E.
Un caso problematico di errore ai confini tra art. 5 e art. 47 comma 3 c.p.
Osservazione a Trib. Piacenza 27 settembre 1994
Foro it., an. 120 (1995), fasc. 5, pt. 2, pag. 315-318
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D5002; D50108; D5206
La sentenza in epigrafe affronta la questione della distinzione tra errori di diritto escludenti e non escludenti il dolo. Esaminato il problema sul piano della teoria dell' errore e sul piano di operativita' degli artt. 5 e 47 comma 3 c.p., l' A. esamina la sentenza che si segnala, egli afferma, sotto un duplice profilo: perche' spezza l' "incoercibile idiosincrasia" della giurisprudenza all' applicazione del comma 3 dell' art. 47 c.p.; perche', col dare buona prova di consapevolezza dei termini del dibattito teorico in argomento, smentisce l' impressione di sbrigativa e pedissequa applicazione della formula contenuta nella norma suddetta, ricavabile da un esame complessivo delle pronunce in cui la giurisprudenza, pur raramente, ha riconosciuto all' errore di diritto efficacia escludente il dolo. Nella specie "i giudici hanno ritenuto applicabile il comma 3 dell' art. 47 c.p., stante la convinzione dell' imputato di introdurre armi nel territorio italiano con la prescritta autorizzazione della competente autorita', atteso che gli organi britannici di pubblica sicurezza lo avevano rassicurato circa l' idoneita' del possesso della mera carta europea di arma da fuoco di cui alla Dir. CEE 477/91".
art. 1 l. 2 ottobre 1967, n. 895 art. 7 l. 2 ottobre 1967, n. 895 art. 5 c.p. art. 47 comma 3 c.p.



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