Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


218330
IDG951503920
95.15.03920 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Caligiuri Stefano
La lesione del diritto di credito del datore di lavoro per effetto dell' invalidita' temporanea del dipendente procurata dal terzo
Nota a Pret. Salerno sez. distaccata Eboli 8 febbraio 1994
Giur. merito, an. 27 (1995), fasc. 2, pt. 1, pag. 251-258
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D3070
La nota ripercorre l' evoluzione della giurisprudenza in materia di risarcibilita' della lesione del diritto di credito, con particolare riguardo alla ipotesi di danno subito dal datore di lavoro in caso di forzata inattivita' del suo dipendente. Dopo la recente sentenza della Cassazione n. 174/1971, che ammette il risarcimento anche per la lesione di un diritto relativo, la difficolta' nell' individuazione del nesso di causalita' tra condotta lesiva (fatto del terzo) ed evento (perdita subita dal datore di lavoro), viene superato da una successiva pronuncia della Suprema Corte, la n. 3507/1978. Altro limite, quello che ammetteva l' esistenza del danno solo nell' ipotesi di uccisione del dipendente, cade con la sentenza n. 6008/1980 che ravvisa diversita' del "petitum" tra questa ipotesi e quella di invalidita' temporanea del dipendente. Si accenna poi al piu' recente orientamento giurisprudenziale che nega autonomia alla pretesa risarcitoria azionabile dal datore di lavoro, configurando il danno di quest' ultimo quale prodotto della traslazione del danno dal datore di lavoro. Si opta pero', in conformita' alla scelta operata dalla sentenza annotata, per lo schema della tutela aquiliana del credito. Da ultimo vengono analizzate le varie "voci" che compongono il danno: la retribuzione, i contributi previdenziali e l' ulteriore danno che puo' essere determinato dall' esigenza di sostituire il lavoratore infortunato.
art. 2043 c.c. Cass. 11 luglio 1978, n. 3507 Cass. 8 novembre 1980, n. 6008



Ritorna al menu della banca dati