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218348
IDG951503938
95.15.03938 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Basilico Giorgetta
Osservazioni sulla fase conclusiva del giudizio di primo grado dopo la riforma del processo civile
Relazione inserita in un ciclo di seminari sulla riforma del codice di procedura civile organizzato da Camera civile e sezione locale dell' Associazione nazionale magistrati, Tribunale di Pescara, 1 luglio 1994
Giur. merito, an. 27 (1995), fasc. 2, pt. 4, pag. 381-388
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D41
Lo scritto si propone di analizzare la fase conclusiva del giudizio di primo grado in Tribunale secondo le norme novellate dalla l. 353/1990. L' indagine avviene essenzialmente su due filoni: a) la bipartizione delle funzioni tra giudice unico, di nuova istituzione, e collegio; b) il regime di preclusioni e le conseguenze della sua applicazione nella suddetta fase processuale. Quanto al punto a), premessa una breve disamina sull' art. 48 dell' ordinamento giudiziario cosi' come modificato dall' art. 88 l. 353/1990, il quale contiene l' indicazione delle cause (residuali) che devono essere rimesse al collegio per la decisione, l' A. tenta di chiarire essenzialmente gli aspetti patologici del rapporto istruttore-collegio; le varie ipotesi di errore nell' attribuzione in decisione all' uno o all' altro e la conseguente nullita' della sentenza. Sempre nell' ambito del rapporto tra giudice unico-collegio, lo scritto si propone di enunciare una soluzione -sulla scia di parte della dottrina- ai problemi relativi alla connessione di cause, allorche' alcune siano di spettanza del giudice unico ed altre del collegio. Relativamente al punto b), l' indagine si incentra, da una parte, sul momento del processo nel quale deve avvenire la precisazione delle conclusioni: ne emerge la inidoneita' delle norme novellate a risolvere il problema della eccessiva diluizione della fase conclusiva del giudizio, malgrado la rigidita' delle preclusioni imposte; dall' altra, sul contenuto delle conclusioni che le parti vanno a precisare, con particolare attenzione ai problemi di definizione del "thema decidendum" ed eventuali possibili mutamenti successivi.
art. 48 r.d. 30 gennaio 1941, n. 12 l. 26 novembre 1990, n. 353



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