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218542
IDG950604132
95.06.04132 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Consolo Claudio
Il processo nella risoluzione del contratto per inadempimento
Riv. dir. civ., an. 41 (1995), fasc. 3, pt. 1, pag. 299-344
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D306130
Lo scritto ripercorre le ragioni di una regola, il comma 2 dell' art. 1453 c.c., significativa non poco per la ricostruzione della risoluzione giudiziale per inadempimento, eppure ancor oggi problematica e capace di indurre soluzioni fuorviate dalla sua, crediamo solo apparente, monolitica assolutezza. La regola di preclusione, chiesta la risoluzione, della domanda di adempimento non ha riscontri comparatistici e trae alimento dalla riflessione della dottrina, in special modo commercialistica, nel vigore dei vecchi codici: la preoccupazione era quella di non tener impegnato il debitore inadempiente allorche' la controparte abbia scelto il rimedio risolutorio, liberando la disponibilita' della prestazione e cosi' verosimilmente realizzando un vantaggio economico complessivo. Di qui una forte suggestione, cui la norma del vigente codice risponde, ma ad un tempo il rischio di compiere il breve, ma sdrucciolevole passo di incentrare l' effetto risolutorio piuttosto sulla domanda che sulla sentenza; e cosi' di disgiungere il divieto di modifica della domanda dal contegno, anche processuale, del convenuto; ed ancora di precludere sempre la domanda di adempimento pur dopo esiti non nel senso risolutorio del primo processo (rigetto nel merito della domanda di risoluzione; suo rigetto in rito; estinzione del processo). Alla ricerca di questo equilibrio fra struttura costitutiva del giudizio e orientamento funzionale della disposizione preclusiva, avvalendosi dell' angolo visuale offerto dalla considerazione della dinamica processuale, si e' tracciato un confine tra modifica ammessa o preclusa, cosi' nel corso del processo, come dopo un primo esito di esso che ancora non sancisca la risoluzione. E, nella stessa prospettiva, si sono saggiate le soluzioni da riservare a varie questioni che si ripropongono di continuo alla giurisprudenza (ad esempio in presenza di domande risolutorie incrociate). Le nuove disposizioni sul processo di cognizione di primo grado, ed in particolare quelle relative alla trattazione della causa in prima udienza, giocano a tal fine un ruolo importante e, almeno per questo verso, sicuramente positivo, contribuendo alla chiara e tempestiva emersione e delimitazione degli affidamenti toccati dalla dinamica del processo iniziato con la domanda di risoluzione.
art. 1453 c.c.
Ist. per la documentazione giuridica - Firenze



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