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21866
IDG811310054
81.13.10054 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
ramat marco
la magistratura e il paese dopo la sentenza. lo choc di catanzaro
Rinascita, an. 38 (1981), fasc. 17 (24 aprile), pag. 12-14
d023
(Sommario: la vicenda giudiziaria va considerata chiusa ma la battaglia democratica non e' stata del tutto perduta. la crescita politica della magistratura e le illusioni sul rapido declino dell' "ancien regime" della giustizia. il duplice pericolo di uno scompaginamento di un' istituzione mai come oggi essenziale e della crescita di un' area del distacco, o peggio, dallo stato. le tendenze emerse dopo il 20 giugno e il dibattito attuale sulla riforma della giustizia.)
l' a. si richiama alla sentenza di catanzaro sulla strage di piazza fontana e premette che e' molto improbabile che sul piano giudiziario possa ancora farsi qualcosa. secondo l' a., poi, nel bilancio negativo della sentenza va inserita la sconfitta giudiziario-istituzionale. all' interno della magistratura, infatti, esistono ancora ampie zone sorde alla domanda democratica. l' a. procede ad un esame critico del rapporto magistratura e politica e ritiene che per una politica democratica della giustizia, sulla scia delle passate spinte democratiche del paese, sarebbe stato essenziale il rinnovamento, il cambiamento della magistratura dal suo interno, demolendo le strutture burocratiche ed autoritarie che l' hanno sempre dominata e preparando strutture sostitutive a carattere democratico e partecipativo. l' a. avverte, quindi, che a seguito di un riflusso presente nella societa' italiana, il comportamento della magistratura puo' essere orientato verso due posizioni: una parte verso la spoliticizzazione con ritorno all' indietro; una parte verso l' assunzione di un atteggiamento moralizzatore e moralistico, come reazione allo sfascio generale delle istituzioni e agli innumerevoli scandali politici, col periodo del cosiddetto "governo dei giudici", "partito dei giudici" che sconfigge il "partito dei politici". in questo caso si avrebbe un pericoloso ruolo di supplenza che attribuirebbe alla magistratura la guida politica e morale del paese. l' a. conclude sostenendo che dalla sentenza di catanzaro, dunque, emerge un duplice pericolo: quello dello scompaginamento della magistratura e quello dell' ampliamento dell' area del distacco, o peggio, dallo stato. per respingere questi due pericoli occorre intervenire nel settore giustizia-magistratura per una riforma democratica e funzionale all' interno della magistratura stessa. su questo terreno si muovono le proposte di legge sui seguenti temi: temporaneita' degli uffici direttivi, assegnazione dei processi secondo criteri oggettivi, giudice monocratico, reversibilita' delle funzioni, depenalizzazione e pene alternative, giudice di pace.
Rassegna stampa a cura di: G. Ipsevich, S. Stoppoloni, E. Zampetti



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