Banche dati professionali (ex 3270)
Stampa giuridica

Documento


218995
IDG950804585
95.08.04585 - Ist. Doc. Giur. / CNR - Firenze
Di Raimo Giacomo
In margine a recenti orientamenti della Corte costituzionale e della Corte di cassazione in tema di procedimenti per i reati ministeriali
Giur. cost., an. 39 (1994), fasc. 6, pag. 4171-4198
(Bibliografia: a pie' di pagina o nel corpo del testo)
D02138; D02113
L' A. commenta la sentenza della Corte Costituzionale n. 403/1994 (che ha risolto il conflitto di attribuzioni insorto tra la Camera dei deputati e il Collegio inquirente di Napoli) traendone spunto per un riesame di alcuni problemi interpretativi relativi al procedimento per i reati ministeriali. Attraverso lo svolgimento di principi affermati dalla Corte, si prospetta, tra l' altro, una interpretazione sistematica dell' articolazione strutturale di tale procedimento e delle posizioni funzionali in esso riconoscibili al P.M. e al Collegio inquirente. Si esaminano inoltre i poteri della Camera competente strumentali alla deliberazione ex art. 9 comma 3 l.cost. 1/1989 ed anche il potere di valutazione che in essa si esplica, con un cenno critico al primo diniego parlamentare di autorizzazione a procedere ex art. 96 Cost. deliberato dal Senato il 17 dicembre 1994 (caso Mancino). Nella parte finale dell' articolo l' A. dedica brevi osservazioni alla sentenza delle sezioni unite penali della Corte di Cassazione n. 14/1994, con riguardo alla nozione di reato ministeriale e al problema della utilizzabilita' da parte del Collegio inquirente, nel procedimento per i reati ministeriali, di prove acquisite nel procedimento ordinario dal giudice incompetente.
art. 68 Cost. art. 96 Cost. art. 9 comma 3 l. cost. 16 gennaio 1989, n. 1 l. 5 giugno 1989, n. 219 art. 343 c.p.p. art. 346 c.p.p. C. Cost. 23 novembre 1994, n. 403 Cass. sez. un. pen. 20 luglio 1994, n. 14
Centro diretto da G.F. Ciaurro - Camera dei Deputati



Ritorna al menu della banca dati